Quiete, o quiete
odio la tua stasi -
camminando su di te
come suolo conosciuto
calpestato, appiattito
dai passi dell'abitudine.
Sei freno all'ardire
sabbia in cui il fuoco non s'apprende.
Rupi scoscese
intrepidi mari
cieli ventosi
nel mio animo:
intrepidano il cuore.
Tremo d'ardore
ma le mani non muovono
il remo - troppo sicuro è
il tuo rifugio
perché io vada,
o mia quiete
mia odiata quiete.
Nessun commento:
Posta un commento