martedì 11 febbraio 2014

La statistica


Il mondo moderno ha una fortissima tendenza a indagare attraverso dati statistici, credendo fermamente che una percentuale possa stabilire una certa verità.
Come funziona? Essa è un’analisi basata su una piccola parte dell’insieme che si vuole rappresentare: alcuni campioni casualmente scelti stabiliscono il comportamento di quell’intero che comprende anche soggetti non analizzati. Si osserva quindi, su quegli individui, la caratteristica d’interesse, cercando di ricavare ad ogni costo una legge generale che dia un senso a quel dato trovato. Non è ammesso un fallimento: ci sarà sempre un andamento chiaramente osservabile, una prova a favore o contro la tesi che si vuole dimostrare.
Che cosa ormai non è ancora diventato un piccolo numero partecipe di una percentuale? Ci sono statistiche sul baricentro delle donne, sull’umore, sui sentimenti e su tutto ciò che di più aleatorio e incalcolabile ci sia per definizione. La legge ricavata da quei campioni che stanno per un insieme molto più vasto e comprendenti estremi opposti diventa assolutamente indiscutibile, generale, scientifica.
Così è vero che “tutti i giovani sono bamboccioni” se il 54% degli individui rappresentanti la categoria vive presso i genitori. La “media”, cioè quel livellamento tra estremi, diventa verità. Com’è possibile? Quando nelle scuole elementari la maestra di matematica doveva spiegare ai suoi allievi che cosa fosse la media, lo faceva con un esempio ben chiaro: “Se metto un piede in una pentola di acqua bollente mentre l’altro è in una bacinella di acqua e ghiaccio, in media sto perfettamente bene, la temperatura in cui mi trovo è indubbiamente mite. Io in realtà mi sto scottando un piede e ghiacciando l’altro, non sto assolutamente bene!”.
Com’è possibile quindi non capire che questo tipo di analisi non può essere considerata una verità assoluta? La statistica è qualcosa che serve alle aziende per capire quali prodotti potrebbe vendere di più alla massa dei suoi consumatori - non persone. Non può essere utilizzata dall’uomo per capire se stesso, per trovare una legge generale che muova l’intera popolazione, se non la sua specie.

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