domenica 14 settembre 2014

Perché "Zelig" di Woody Allen è così attuale

Siamo negli anni Venti, immersi in un'America pazza e prosperosa. Ci troviamo nel bel mezzo di quella società di massa che sta nascendo negli anni del boom economico: mode e tendenze la travolgono in un clima di euforia mai visto prima, il jazz impazza nei locali, la radio e il cinema esaltano la modernità e il progresso che stava avanzando. Tutti, ma proprio tutti, sono inebriati da queste novità. 
Proprio in tale clima si inserisce l'opera cinematografica di Woody Allen che, attraverso il proprio protagonista, analizza aspetti positivi e negativi della società di massa alle sue origini. Il signor Zelig è un uomo che misteriosamente cambia aspetto, conoscenze e modo di fare a seconda della persona che ha di fianco. Si convince di essere ebreo se si trova accanto a ebrei, gli cresce la pancia accanto a un obeso, parla francese perfetto se si trova faccia a faccia con un francese e così via. Il prodigioso Zelig viene subito presentato su tutte le prime pagine dei giornali e l'America impazza seguendo le sue mutazioni. Diventa un vero e proprio fenomeno da baraccone dapprima amato e poi odiato dall'opinione pubblica. 

Scena tratta dal film "Zelig"
Regia di Woody Allen (1983)
La vera abilità del regista sta non tanto nel rappresentare alla perfezione le reazione della società di massa davanti a Zelig, ma nel far comprendere agli spettatori che Zelig stesso rappresenta la società. Zelig è infatti l'esasperazione di un particolare atteggiamento che gli uomini in questi anni stanno cominciando ad assumere: ognuno cambia il proprio modo di fare a seconda del contesto in cui si trova, per sentirsi parte del gruppo da cui è circondato. Proprio come dice Zelig, al giorno d'oggi "o sei un robot, o sei un camaleonte". Ci vuole coraggio, forse troppo coraggio per essere sempre se stessi in questa nuova società. Solo pochi affermano la propria opinione a testa alta.
E a ben guardarci anche oggi, dopo ottant'anni, tutto questo è ancora terribilmente attuale.


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