mercoledì 11 dicembre 2013

Il fiume della vita

Sono immersa in un paesaggio notturno, placido. La luna piena inonda di diamanti ogni cosa: non c'è nulla di pauroso tra le fronde dei pini nella semioscurità, nulla di inquietante accompagna il volo di pipistrelli desti. Essi compiono ampie volute nel cielo, aggraziati; appaiono e scompaiono, silenziosi. Il nero delle loro ali risalta rispetto al blu vivido del cielo rischiarato.
Una leggera brezza tiepida avvolge la vegetazione sulla riva del fiume e gioca tra i sassi e tra il gorgoglìo dell'acqua. Non importa che sia un paesaggio incantato o un luogo estremamente surreale: qui si ha la certezza che il tempo sia sospeso per lasciar spazio all'eterno.
Seduta tra i sassi, osservo il flusso del fiume argenteo. Risplende emanando luce propria: illumina e riscalda, con la sua luce soffusa, l'atmosfera circostante. Scorre multiforme: a volte corre via veloce, altre ristagna dietro a un masso, altre ancora si libra in cascate, si scompone e ricompone, si forma e deforma. Mi accorgo che è vivo, che pulsa, respira: non è un fiume qualsiasi. Ciò che vedo e che mi incanta è il fiume della vita.

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